I pionieri: le imprese milanesi del 1926 e 1927

Non tutti sanno che la nascita del canottaggio a Milano fu ispirata proprio da un lungo viaggio a remi.

Un giorno dell’estate 1890, un gruppo di atleti della Società Ginnastica “Forza e Coraggio” stava remando su dei pattini sul Laghetto di S. Eustorgio (l’attuale darsena di Porta Ticinese), quando a un tratto videro apparire tra la darsena e la conca del Naviglio una barca con voga veneta a quattro remi della storica Canottieri Caprera di Torino, giunta a Milano via Po-Ticino-Naviglio Grande. Nella mente di Guido Alessandro Bonnett nacque l’idea di fondare una società di canottaggio meneghina. A pochi mesi di distanza, nel dicembre del 1890 ebbe origine la Società Canottieri Milano.
Nella seconda metà degli anni venti partirono da Milano due spedizioni che, passando per Venezia, avevano come meta le lontane terre d’Istria e di Dalmazia. Il 13 agosto 1926 un equipaggio composto da Angelo Cattaneo, Giorgio Maggioni, Giuseppe Tettamanzi, Mario Zappa e Guido Ferrari partì alla volta di Pola.  L’itinerario fu Pavia, Cremona, S. Benedetto Po, Papozze, Venezia, Grado, Trieste e Parenzo, e dopo un percorso di circa 710 chilometri, in nove giorni l’equipaggio milanese approdò alla Canottieri “Pietas Julia” di Pola.

L’equipaggio del raid Milano-Pola. di A.Chierichetti
L’equipaggio del raid Milano-Pola. di A.Chierichetti
Raid Milano-Zara: il trasbordo della jole (a Pavia) dal Naviglio al Ticino. di A.Chierichetti
Raid Milano-Zara: il trasbordo della jole (a Pavia) dal Naviglio al Ticino. di A.Chierichetti

Il 6 agosto dell’anno seguente, il medesimo equipaggio (con la sola sostituzione di Guido Ferrari con Arnaldo Chierichetti) si spinse oltre, raggiungendo Zara. Ci vollero questa volta 13 giornate e le tappe di questa ulteriore impresa furono: Piacenza, Casalmaggiore, Ficarolo, Chioggia, Venezia, Lignano, Trieste, Parenzo, Pola, Unie e Zapuntello e, infine, Zara.

Special focus: la chiusa della Conchetta

Da Milano, ci sono varie possibilità per arrivare al Po. Una di queste è il Naviglio Pavese, l’antica via che seguivano i battelli per il trasporto di merci e persone. 
Grazie a Coblanco, Nicola Frisia spiega perché reMIVEri percorre questa via, nonostante presenti difficoltà maggiori e un numero più alto di chiuse. Un atto simbolico e costruttivo, che auspichiamo contribuisca a una riflessione pubblica con la cittadinanza e le istituzioni sull’utilità di riaprire il Naviglio Pavese alla navigazione. Soprattutto a remi

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Perché reMIVEri

Nel 2013, Massimo Citterio e Giacomo Scandroglio, soci della Canottieri S. Cristoforo, visitando la mostra fotografica Milano tra le due guerre – Alla scoperta della città dei Navigli, attraverso le fotografie di Arnaldo Chierichetti, notarono una immagine che ritraeva un gruppo di vogatori della Canottieri Milano. La foto documentava una loro impresa, compiuta negli anni venti: la discesa del Po, da Milano a Venezia, proseguendo fino a Trieste e oltre.
Dopo avere coinvolto altri soci della Canottieri San Cristoforo, si diffuse l’idea di cimentarsi nella stessa impresa. In seguito a ricerche più approfondite, si ritrovò il percorso originale e si cominciò a radicare la convinzione che potesse essere replicato. Grazie al sostegno del presidente della Canottieri San Cristoforo, Sergio Passetti, e all’adesione entusiastica di altri membri della società, è così nata l’associazione reMIVEri.
ReMIVEri si pone l’obiettivo di riaprire le vie d’acqua alla navigazione a remi, attraverso una nuova concezione del turismo sostenibile ed ecologico, che trova in Milano la sua centralità.
ReMIVEri intende far conoscere la bellezza e il potenziale di Milano come città d’acqua riscoprendo le antiche idrovie che collegano la nostra città non solo a Venezia, ma ad altre importanti destinazioni, guardando a Milano non come un punto di partenza, ma crocevia di persone, merci, idee, culture.

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Pianta cittadina di Milano del 1888.

ReMIVEri ha avuto esordio in occasione di Expo Milano 2015. Due equipaggi, due gig da quattro vogatori con timoniere, hanno remato 450km in 8 giorni, per coprire l’intero tragitto da Milano a Venezia. Un omaggio alle gesta e un legame simbolico con i vogatori-pionieri, che hanno ispirato la fondazione di reMIVEri, gli ultimi a portare a termine la stessa impresa con un’imbarcazione da canottaggio nell’anno 1927.

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ReMIVEri continuano nella loro missione di valorizzare lo sport del canottaggio, di riscoprire la bellezza e il potenziale di Milano come città d’acqua, di riaprire le antiche idrovie per promuovere il territorio e il paesaggio italiani attraverso un turismo consapevole ed ecologico.

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tutte le foto sono CopyRight di Arnaldo Chierichetti, le trovate sul sito www.clponline.it